PROGETTO
RESTAURO CHIESA PARROCCHIALE
Interventi necessari per il restauro e miglioramento della copertura della Chiesa Parrocchiale.
Il progetto
La presente relazione ha lo scopo di illustrare la consistenza degli interventi previsti per il restauro e miglioramento della copertura della Chiesa Parrocchiale.
Tale intervento si rende necessario ed urgente in quanto lo stato della copertura troppo ammalorata per poter essere in qualche modo ripassata e/o rappezzata. In diversi punti sono presenti infiltrazioni d’acqua, che stanno causando danni ai sottostanti affreschi.
Stato di fatto
Come già analizzato nei paragrafi precedenti, l’intero edificio è stato oggetto di diversi interventi succedutisi dal 1983 al 1986, i quali hanno interessato da prima le opere di finitura e di arredo e successivamente opere di impiantistica, manutenzione della copertura e sostituzione dei pavimenti.
La Chiesa sorge in adiacenza alla canonica e l’oratorio coi relativi impianti sportivi. Prospetta ad ovest sul piccolo sagrato in acciottolato il quale da direttamente sulla via S. Antonio. Su detta via, prospetta pura la vecchia chiesetta di S. Alberto. La quota della pavimentazione interna della parrocchia è posta a quota più alta rispetto al piano stradale.
La struttura della copertura è costituita da capriate, terzere e mezzanelle in legno di diverse essenze. Il manto di copertura in coppi su travetti ed assito con sottostante lastre di ondulina.
Nel restauro architettonico capita molto spesso di trovare situazioni di degrado di strutture lignee. Nel caso in questione dal sopralluogo effettuato a dall’indagine visiva si può riscontrare che le capriate risultano in buono stato di conservazione.
Soltanto alcune terzere e mezzanelle risultano degradate e attaccate dall’umidità, soprattutto quelle a copertura della volta dell’altare in quanto essendo disposte a semicerchio sono state le più sollecitate.
Per quanto riguarda la piccola orditura, (travetti ed assito), l’assito è completamente da sostituire mentre i travetti, ad esclusione della zona semicircolare possono essere mantenuti. Nella zona semicircolare, come per la grossa orditura, tutto il legname è da sostituire .
Infine le lastre di ondulina sono tutte da sostituire ed il sovrastante manto di coppi risulta essere in pessime condizioni, a causa probabilmente dei tanti interventi di ricorritura e l’uso di coppi in cotto ogni volta di diverse dimensioni e curvatura, il progetto prevede comunque l’utilizzo dei coppi esistenti per circa il 50% da usare nella parte superiore.
Il degrado del manto di copertura ha, già in alcuni punti, intaccato le pareti interne della Chiesa, destando molta preoccupazione soprattutto in corrispondenza degli affreschi e degli stucchi.
Interventi previsti
La prima operazione da effettuare riguarda la rimozione del manto di copertura costituito da coppi ed ondulina di catrame. I coppi saranno accantonati, accatastati e puliti per il consecutivo riutilizzo.
Successivamente si provvederà a smontare la struttura in legno da sostituire, in particolare:
• tutto l’assito (Chiesa e Sagrestia);
• i travetti della zona semicircolare (Abside);
• la grossa orditura formata da travi e mezzanelle della zona semicircolare (Abside);
• la rimozione della controventatura esistente in cavi di acciaio e tiranti;
• la rimozione delle macerie (coppi rotti e materiale di vario genere) depositate ai margini delle volte dai vari interventi di manutenzione.
Per evitare di lasciare scoperta la delicata struttura delle volte, l’intero intervento verrà eseguito a stralci e protetto con teli di plastica, ben ancorati, ogni fine giornata.
Al fine di conservare tutte le strutture in legno da mantenere, queste verranno pulite e successivamente trattate con idonei prodotti.
La copertura dell’abside verrà interamente sostituita e realizzata con legname di abete uso Trieste.
L’intervento di miglioramento, verrà effettuato mediante la realizzazione di interventi mirati alla realizzazione di una controventatura in ferro opportunamente ancorata alla struttura in legno.
Le opere si possono di seguito sintetizzare:
• fornitura e posa in opera di tiranti in acciaio di controventatura da fissare alle capriate in legno;
• fornitura e posa in opera di piastre e ancoraggi in ferro applicati alle strutture in legno;
• fornitura e posa in opera di piccole strutture e carpenteria leggera costituita da piatti e collari.
Tale intervento è stato preferito al tradizionale cordolo perimetrale in cemento armato, poiché trattandosi di restauro conservativo, si è agito nel rispetto dei principi di minimo intervento e completa reversibilità.
Successivamente sarà ripristinato il manto di copertura mediante:
• sostituzione della grossa e piccola orditura in corrispondenza dell’abside, con legname di abete uso Trieste, compresi legamenti in reggia di ferro, grappe e chioderie;
• formazione di assito accostato con tavole di abete, spessore mm 25, compresa chiodatura;
• manto impermeabile sottocoppo per coperture inclinate, eseguito con uno strato di guaina bituminosa ardesiata, colore naturale, antisdruciolo, armata con rete poliestere ad alta resistenza, posta in opera fiamma diretta previa applicazione di primer bituminoso a freddo;
• sostituzione di canali di gronda, pluviali, scossaline e converse esistenti, con nuova lattoneria in lastre di rame semicrudo 8/10 a sagoma classica, chiodata con rivetti di rame e saldata, per i canali si prevedono dei tiranti di sostegno uno ogni 1,5 metri;
• manto di coppi, con sostituzione degli elementi ammalorati o compromessi, con altri di recupero pari al 50% circa;
• formazione di “LINEA VITA” sulla copertura a norma delle vigenti disposizione di legge, completa in opera di tutti i sistemi di fissaggio;
• formazione di impianto elettrico per l’illuminazione del sottotetto con canaline a vista e corpi illuminanti non incassati;
• posizionamento di lucernario prefabbricato per l’accesso alla copertura per le manutenzioni, compreso la necessaria scala a pioli prefabbricata in alluminio da appoggio, a norma delle vigenti disposizioni di legge in materia di sicurezza;
• spostamento del foro di accesso alla zona sottocopertura, al fine di rendere tale ingresso meno pericoloso di quanto lo sia attualmente, compreso la fornitura e posa in opera di antone in legno di chiusura;
• ripristino dell’accesso al sottotetto, in corrispondenza della scala a chiocciola interrotta, tramite l’inserimento di pianerottolo da realizzare con piatti di ferro ancorati alla muratura esistente, e pianerottolo con maglia grigliata ;
• esecuzione di nuovo intonaco a base di calce sulla nuova muratura realizzata in corrispondenza del salto di tetto;
• scrostatura di intonaco e successivo rifacimento dello stesso a base di calce delle porzioni ammalorate di facciata;
• pulizia dei serramenti e dei vetri esterni con idonei prodotti, compreso eventuali piccole e parziali stuccature e sigillature.
Il progetto prevede infine la rimozione dei coppi a copertura della sommità dei contrafforti, con mantelline in rame semicrudo, aventi una leggera pendenza. Questa soluzione è dettata dall’esigenza di proteggere le modanature sottostanti. L’esecuzione di un canale di gronda andrebbe in contrasto con le modanature stesse, pertanto la lastra di rame a nostro giudizio sembra essere la soluzione meno invasiva.
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